Notte europea ricercatori verona
La Notte Europea dei Ricercatori è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea che dal 2005 fa incontrare i ricercatori con il grande pubblico in differenti città europee in una stessa data di fine estate: il quarto Venerdì di Settembre. La Notte Europea dei Ricercatori rappresenta un’occasione straordinaria per avvicinare, in modo divertente, il pubblico di ogni età al mondo della ricerca, per aprire uno spazio di incontro e dialogo con i cittadini e per sensibilizzare i giovani alla carriera scientifica. Il 26 Settembre 2014, in differenti città europee, i cittadini avranno l’opportunità di visitare strutture di ricerca che di solito non sono aperte al pubblico, utilizzare le più recenti tecnologie con la guida dei ricercatori, partecipare ad esperimenti, concorsi, dimostrazioni e simulazioni, scambiare idee e fare festa con i ricercatori.
L’insulto, il pregiudizio, la violenza e, quindi, l’esperienza della discriminazione – che le persone omosessuali hanno subito e subiscono ancora oggi – hanno contribuito a far sorgere un’azione collettiva gay e lesbica di lotta e di rivendicazione. I movimenti omosessuali sorti nel corso del XX secolo sono nati come risposta politica di una minoranza e hanno preso forme diverse in funzione del contesto storico: dai gruppi omosessuali rivoluzionari alle associazioni culturali, d’informazione e di solidarietà, tra cui Arcigay e Arcilesbica, fino agli attuali movimenti di rivendicazione dell’uguaglianza dei diritti LGBT (lesbici, gay, bisessuali e transgender). L’obiettivo politico di questi movimenti, oltre alla sfera giuridica, riguarda soprattutto la decostruzione degli stereotipi negativi sull’omosessualità e sulle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender, e anche la costruzione di un sapere condiviso fondato sulla promozione e sull’accettazione della diversità. A lungo disertato dalla ricerca accademica, lo studio dei movimenti LGBT e delle dinamiche di politicizzazione dell’omosessualità permette di riflettere sul funzionamento delle democrazie contemporanee, sulla loro capacità di integrazione e di trasformazione, e quindi sulle logiche di esclusione e di subordinazione che strutturano le nostre società.

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